Description
Notturno formale è una suite. Un’intonazione adottata tra lo spazio intimo delle superfici della stanza, nel buio, e il ritmo del respiro. In dialogo ininterrotto con le opere di Nerina Toci, la scrittura di Bottero è «parola che nega sé stessa», operazione estetica di riduzione della voce fino alle sue unità minime – con le parole di Roberto Carifi, fino al punto del restare «presso il nulla, presso il vuoto della pura perdita». L’autore riscrive in termini contemporanei i motivi lirici di un dolore presente eppure «già avvenuto», come specificato da Milo De Angelis nella presentazione, su Poesia di Crocetti, della sua silloge Ogni cosa sta per finire.
Un notturno, dunque, nel senso primo del termine: opera rivolta nel tempo e nello spazio al momento del buio, in cui i margini dell’Io interagiscono con l’essenza incondizionata, irriconoscibile, degli oggetti. Dove, scrive l’autore in prima persona, «accantonare il disastro / i bicchieri che rovescio sono vuoti».