Description
Scrive Gennaro Carillo: “Genova 2001 è stata teatro di una stasis in piena regola. Alla Diaz si è inverato il più sinistro dei sogni platonici, quello che nella Repubblica si definisce come il deinotaton, l’evento più tremendo di tutti: un corpo organizzato di difensori, di guardiani, infierisce contro coloro che dovrebbe proteggere. […] A pensarci bene, anche Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi erano alla Diaz e, insieme a loro, tutti i picchiati a morte dalle forze dell’ordine. Perché́ dove c’è un fascismo eterno, con la sua avidità̀ di ordine nuovo, c’è anche una Diaz altrettanto eterna, con le sue «cento barelle» e una violenza dissimulata dietro i presupposti stessi dello Stato.”
A vent’anni esatti da quel sangue, Massimo Palma ci regala versi potenti e difficili, scritti in precario equilibrio fra una cronaca bruciante e il tempo che ci divide da essa, come una distanza sembra aver segnato la fine di una comunità possibile. Restare in questa zona pericolosa, senza essere didascalici, è il grande merito di questa raccolta, che si potrebbe anche definire civile. Palma ci riesce partendo da un prerequisito: la scelta di uno sguardo che riconosce nella vita che si muove la sua eterna divisione della gioia, quella stasi che non è detto possa portare a un nuovo ordine delle cose.
Massimo Palma (Roma, 1978) insegna a Napoli filosofia politica. Di recente è uscito il saggio I tuoi occhi come pietre. Trauma e memoria in W.G. Sebald, Paul Celan, Charlotte Salomon (2020). Come narratore ha pubblicato Berlino Zoo Station (2012), Happy Diaz (2015, 20212), Nico e le maree (2019). Movimento e stasi è il suo primo libro di poesia.