Descrizione
Il ritorno (o non-ritorno) di Flavio Santi alla poesia.
Come nella fisica i quanti definiscono i più piccoli valori indivisibili di una grandezza, così nella raccolta di Flavio Santi, che dalle particelle elementari prende il titolo, ogni serie o blocco di testi trasferisce nell’insieme del libro un ‘quanto’ di materia poetica circoscritto ma coerente rispetto al tutto. Cosicché l’insieme tiene allo stesso tempo del solido e dell’onda continua; potremmo dire anche: dell’uno e del molteplice. Sottotitoli e date (Truciolature, scie, onde, 1999-2019) esprimono bene tanto l’idea della parcellizzazione quanto quella del movimento, tanto il tempo della stratificazione o dell’accumulo dell’esperienza, quanto la sua proiezione contro lo sfondo incerto del presente. [dalla prefazione di Niccolò Scaffai]
Dai quanti di luce della prima, bellissima, sezione (intitolata Chiara) al tempo collettivo, sociale di Memorie dello schermo di vetro (ambiziosa e importante sezione centrale) per finire con gli inizi e i testi abbozzati dei “poemetti quantici” della sezione finale (Lapidario degli incipit), questa raccolta segna un ritorno significativo di un poeta molto amato.
Flavio Santi (1973) vive in campagna tra il Pavese e la frazione friulana di Codugnella. Traduce autori classici e contemporanei, e insegna all’Università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto diverse raccolte di poesia, tra cui Rimis te sachete/Poesie in tasca (Marsilio, 2011), Mappe del genere umano (Scheiwiller, 2012). Ha scritto vari romanzi, tra cui L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli 2006), Aspetta primavera, Lucky (Socrates, 2011, candidato al premio Strega); e di recente la serie gialla dell’ispettore Drago Furlan, La primavera tarda ad arrivare, L’estate non perdona (Mondadori 2016; 2017).