Doveri di una costruzione

15,00 

Una raccolta potente e corrosiva, che parla delle esistenze e degli spettri di questo tempo storico. Ogni poesia di questo libro, come insegna una linea decisiva della nostra tradizione, è un evento che fissa la realtà e, dentro di essa, la precarietà del soggetto che prende parola.

 

Stringe un telecomando fluorescente
stasera lo dà lui il flow, lo show: circuiti eccitati, saette,
brulicame radio, costellazioni, tutti presenti
ma trascesi indiavolati, corpi offerti o fetali, ispirati,

fumi bizzarri come parrucche, teste e teste
sulle frequenze che manomette
tutti svuotati in purissimo moto, lui che li porta
a un livello ulteriore…
chiudono,
hanno chiuso. Lo scettro gli sfuma
in un telecomando orlato di gomma.
Scuote la testa con meno veemenza.
Si nega alle ammiratrici che ha in testa.
Fissa sui ripiani le conserve di nonna.

 

Descrizione

Davide Castiglione ci offre con questa raccolta non più solo una prova del suo talento di poeta, ma la certezza di una voce potente e generosa, caustica e contemporaneamente consolante, tra le più interessanti e riconoscibili nella giovane poesia italiana.

Tutto fila liscio e nei decibel legali.
I vicini, l’affittacamere, dormono.
Un solco trascurabile nasce tra corpo

e corpo. A ogni ciclo del sonno
si approfondisce, ma come per caso,
in due placche terrestri il materasso.

La mattina fanno colazione.
Masticare, deglutire. La mente,
la mente è un corpo addormentato.