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  • Ordine del sud

    Infine ho visto un autobus che le risucchiava

    verso una musica a volume esagerato,

    l’ho visto barcollare via, il fumo nero,

    la piccola sedeva sulle cosce della mamma,

    batteva a ritmo i palmi e sorrideva.

     

    Roberto Minardi (Ragusa, 1977) vive a Londra, dove si è trasferito nel 1999 – con permanenze più o meno lunghe in America Centrale. Ha pubblicato quattro libri di poesia: Note dallo sterno (Archilibri, 2007), Il bello del presente (Tapirulan, 2014), La città che c’entra (Zona, 2015) e Concerto per l’inizio del secolo (Arcipelago Itaca, 2020).

     

    15,00 
  • Un giorno di festa

    Se la casa è vuota ho un po’ di paura,
    ma quando arrivano gli altri
    è un terrore diverso
    e una gioia essere qui, farmi piccolo
    per lasciarvi più spazio.
    Mi piace una vita spesa così,
    in compagnia, con voi sempre di fronte
    e io che vi mostro con quanta fatica
    divento ogni giorno una persona migliore.
    Per soddisfare un vostro capriccio
    sono diventato una sedia,
    un martello per battere il muro:
    un oggetto qualunque, e sto bene con voi.

     

    Il poeta affronta temi come la perdita, la morte, l’infanzia, il sogno e la memoria con uno stile che mescola descrizioni dettagliate e concrete a improvvisi slanci visionari, in un continuo dialogo tra l’esteriorità e l’interiorità. Le immagini crude, quasi fotografiche, si alternano a momenti di riflessione esistenziale, creando una tensione costante tra la realtà tangibile e la sua trasfigurazione poetica. L’attenzione all’uso della parola, mai superflua, e il controllo rigoroso del ritmo e del tono rendono questa raccolta un esempio di alto artigianato poetico.

    L’autore ci invita a uno sguardo disincantato, ma non privo di compassione, verso il mondo; i testi si sviluppano come un’esplorazione etologica delle relazioni umane e animali, dove ogni figura e ogni gesto sembra nascondere una verità più profonda e dolorosa, ma allo stesso tempo necessaria. In questo, la poesia si fa non solo espressione di un’esperienza soggettiva, ma anche una forma di sorveglianza critica e lucida sulla coscienza collettiva.

     

    12,00 
  • Dieci piccole trasformazioni dell’aula scolastica

    Dieci piccole trasformazioni dell’aula scolastica

    Secondo volume della collana “Briciole di Frisbee”

    Il testo che ha dato origine alla sotto-collana di Frisbee, che ne ha aperto, per così dire, lo “spazio logico di pensabilità”, è una geniale rifunzionalizzazione degli arredi e degli utilizzatori dell’aula scolastica per mettere in scena alcuni classici della letteratura e alcuni momenti capitali della storia dell’umanità (dall’Odissea ai Promessi Sposi, dalla Rivoluzione francese a quella copernicana, dall’Orlando Furioso alla scoperta dell’America…) con una grande potenzialità ludico-didattica per un testo che regala divertimento e realmente “adottabile” in classe.

     

    con un disegno di  Guido Scarabottolo

    7,00 
  • Piove sul bugnato. Il riso e il serio

    Non c’è nulla (oggetto, evento, testo, sentimento) che in linea di principio non possa contenere l’ingrediente, sulfureo e oscillante, capace di attrarre lo sguardo di Alessandra, propiziarne la sua segreta elaborazione ed eventualmente la restituzione che vorrà regalarcene. Prende il mondo in parola, ma poi della parola coglie i lati cangianti, volta per volta ingannevoli o ridicoli o struggenti; quando mondo è diventata la parola stessa allora capita che Alessandra al mondo la rimetta. Quando è il caso, proprio in forma di rimetta. Grazie a lei di tanta grazia.  (Stefano Bartezzaghi)

     

    Alessandra Celano

    irpina trapiantata tardivamente a Roma, insegnante a tempo pieno, architetto a tempo perso, cultrice politeista di giochi con le parole, poesia à contrainte, endecasillabi, sonetti, riversa i suoi componimenti nel blog Piove sul bugnato. Alcuni sono stati pubblicati in Vibrisse, blog di Giulio Mozzi, e in Lessico e Nuvole, rubrica del supplemento Il Venerdì di Repubblica. Ha curato con Giulio Mozzi, per Vibrisse, i giochi poetici Lodi del corpo maschile e Le cose che ci sono in casa. Sul settimanale Pagina 99 ha tenuto una rubrica di giochi, con Antonella Sbrilli, tra il 2015 e il 2016. È una dei sette autori dell’antologia di poesia giocosa curata da Stefano Bartezzaghi Biancaneve e i settenari (Bompiani, 2022).

    12,00 
  • Queste nostre parole. Padre Turoldo, poeta e profeta

    La Bibbia in relazione al corpus turoldiano è interessante non soltanto per ragioni intertestuali, ma soprattutto per il fatto che essa, nella sua qualità di parola di Dio rivelata, esige la stipula di un particolare contratto di lettura: per il lettore è possibile l’interpretazione ma non è ammissibile il dubbio sulla verità comunicata, perché lo spazio della poesia biblica è sacro e il suo messaggio è un messaggio di verità universale.

    13,00 
  • La tempesta e l’orso

    All’inizio era qualche goccia, poi divenne un rivolo. Scendeva in modo uniforme lungo una trave e ricadde sull’intonaco che se ne imbevve rapidamente. Si formò una chiazza umida mentre da un’altra trave, una di quelle portanti, il getto si riversava sul bambino. Erano circa le undici di sera e il piccolo era addormentato, di un sonno profondo. Fu risvegliato dal terrore di aver bagnato ancora il letto e corse fuori controllandosi il pigiama. La madre lo sentì lamentarsi e lo raggiunse, ma il cotone degli indumenti era asciutto. Tornarono assieme nella camera e accesero la luce. Un fiotto precipitava sulla parte superiore del materasso, all’altezza del cuscino. La madre spostò il piumone e lo trovò inzuppato.

    13,00 
  • 41 variazioni su “Desiderio di diventare un indiano”

    39. Ah, se fossi un traduttore, ecco qua, pronto sul testo da tradurre, fisso tra i vocabolari, scosso da profondi dubbi su ogni parola confinante, fino a gettare le sunnywinking leaves, che non ci sono, fino a buttare gli smilesmirk, che non ci sono, fino a intravedere appena il testo di approdo che mi fugge davanti, senza più collo né testa di quark.

    Matteo Pelliti interpreta il nostro particolare omaggio a Franz Kafka, con un piccolo libro meraviglioso. Con un disegno di Guido Scarabottolo.

    7,00 
  • Saprò dire il tuo nome

    «Ci stringiamo

    tra ossa rotte

    dentro un buio d’ottobre

    dentro una domenica

    di pace

    di un sole giovane

    in cui mi parli

    in cui mi ascolti

    in cui capiamo

    l’inganno raccontato

    che per essere amore

    si deve solo patire.»

     

    Massimiliano Coccia appartiene alla schiera dei poeti nati e vissuti dentro luoghi e linguaggi diversi, lontano dalla nicchia accademica, invisibile per quanto dominante.
    È un poeta vero, assetato, e questo suo libro, Saprò dire il tuo nome, si legge con una consapevolezza che diviene testo dopo testo marmorea: di poeti simili ne ha bisogno il nostro panorama, di voci libere, sincere.

    In copertina: L’homme pressé di Andrea Bozzo

    10,00 
  • Parlo ultimo

    Questo libro, seconda uscita della serie “Reloaded” della collana Poetica, raccoglie quelle che Gian Mario Villalta definisce “tre opere prime”– diario del pane (2003), libro dei vivi (2006), serie del ritorno (2009) – oggi qui riunite, a distanza di anni, perché sono “perlopiù introvabili”.
    La poesia che ha trovato casa in questi tre libri dice chiaramente che non è finita, finché c’è un lettore, finché c’è parola e c’è vita, perché “poesia” è una sola parola per dire come parola e vita si appartengono.

     

    dovevamo essere interi . tu ricordi?
    dicevi mangia con me parla con me dormi con me
    tienimi aperta lentamente dammi il tuo gesto pulito
    il tuo riposo interamente

    15,00 
  • Silenzio assenzio

    Le greguerías tappariane non solo sono coerenti con la definizione del loro inventore, Ramón Gómez de la Serna, quali brevi componimenti aforistici nati da uno scontro casuale tra il pensiero e la realtà, ma rimodellano lo sguardo stesso sulla realtà, liberandolo da ogni pensiero dogmatico e ogni pregiudizio.

    Se “La chiosa è il luogo di culto / di chi vuol avere sempre / l’ultima parola”, Tappari ci insegna qui ad amare il dubbio, l’equilibrio instabile del senso; e il suo giocare ci libera dalla tirannia del Tempo.

     

     

    12,00 
  • IN OFFERTA!

    La re-visione della poesia

    Più che a un critico letterario Morasso assomiglia a un appassionato sapiente della “cosa” poetica. Esorta di continuo il lettore a capovolgere le idee più consuete – giungendo a proporre, addirittura, il «recupero dell’anagogia come chiave ermeneutica» e a individuare un’ipotetica Legge a pro dei «poeti autentici» – e ci spinge a rileggere la storia recente della poesia (italiana) con uno sguardo aperto all’interrogazione sulla veridicità di vicende visionarie e gerarchie di valore date per assodate.

    13,00 
  • Logica degli incendi

    Un uomo e una donna entrano in una vasca da bagno piena di latte. Questa l’immagine di apertura del primo frattale, dedicato alla relazione di coppia. Vincenzo Montisano sprigiona tutta la
    potenza di una coppia oppositiva. Razionale e irrazionale, macro e microcosmo, veglia e sogno sono i gradini tramite cui il testo risale la dorsale della follia. Per Teo e Gio non resterà che attraversare la propria cruna dell’ago, farsi trascinare dal potente richiamo dell’isola: viaggiare con la propria maschera, alla deriva.

    Vincenzo Montisano, calabrese classe 1988, è stato finalista del Premio Neri-Pozza (2023). Dal 2010, fa parte dei collettivi di scrittori Nucleo Kubla Khan e La Masnada. Ha collaborato alla direzione artistica del Festivaletteratura di Calabria “Parole Erranti” e curato la regia dello spettacolo teatrale Viaggio al termine della notte, tratto dall’omonimo testo di Louis-Ferdinand Céline, con Pierpaolo Capovilla. Dal 2019 co-gestisce la collana di poesia I Masnadieri per la casa editrice tra le righe libri. Altri suoi testi sono usciti su: Atomi –Oblique, Narrandom, Quaerere, Micorrize e Palin.

    13,00